domenica 20 settembre 2015

Come neutralizzare i lamentosi pessimisti.



Troppo spesso ci si trova di fronte a persone che cominciano a lamentarsi che va tutto male, che va tutto peggio, che fa tutto schifo... Perché c'è la crisi, la disoccupazione, la dittatura dei poteri forti, lo sfruttamento, le multinazionali ecc... Tanti piccoli Leopardi che si lamentano tutti arrabbiati. E' da trent'anni che sento sempre gli stessi tipo di lamentela che si riadatta di volta in volta alla situazione contingente.

A me questi discorsi mi suscitano delle emozioni negative: mi sento male, atterrito, preoccupato e vado in ansia; così mi ritrovo a casa abbattuto senza nessuna voglia di far qualcosa. Tutti questi spandi-merda finiscono col togliermi il gusto di vivere la vita e di sentirmi felice. Ma con gli anni, un po' alla volta, ho capito come difendermi da questi "vampiri energetici" e la cosa migliore con loro è non dargli proprio retta e non discutere con loro; così a volte mi capita che loro iniziano la loro solita lamentela e io mi volto e me ne vado: la tua merda è roba tua tienitela tu! Poi per me che credo in un cosmo intelligente e nell'esistenza di un disegno divino che si svolge nella storia questa idea che tutto va verso il peggio è un assurdità. E poi come posso far nascere mia figlia che sta arrivando se penso che la butterò in un mondo tanto orribile?

Per cui ora per liberarmi da qualche malumore che i lamentatori di professione mi hanno messo addosso (a volte mi fregano ancora) elencherò alcune cose che vanno meglio oggi rispetto a ieri, anche perché se alcune cose sono migliorate è stato perché qualcuno si è dato da fare per costruire un mondo migliore al posto di lamentarsi e basta:

SALUTE: Quando mia mamma mi parla del passato e della sua giovinezza nell'Italia degli anni sessanta una delle cose che mi dice è che all'epoca c'erano molti più vedovi maschi che non vedove. Che succedeva alle donne? Semplice: molte di loro morivano di parto! E sempre mia mamma mi parla dei suoi fratellini morti da piccoli e non sa neanche bene quanti sono perché circa un terzo dei bambini moriva  di malattia. Ma oggi siamo avvelenati dalle multinazionali cattive e dalle scie chimiche!!!

SFRUTTAMENTO: Spesso qualcuno parla delle pessime condizioni di lavoro e dello "sfruttamento" a cui è sottoposto e chiaramente va sempre peggio. A me a questo punto viene in mente mia mamma che da bambina scendeva a scuola alle elementari dalle montagne portando in giù in paese una "frasca" ovvero un ramo di legna secca da ardere. Fino alla rivoluzione industriale circa i tre quarti delle popolazione erano impegnate in agricoltura e lavoravano da "stelle a stelle" per procurarsi quel poco di cibo che li faceva sopravvivere sottoposti all'autorità di qualche signorotto di vario tipo.

SPIRITUALITA': In passato era la norma venire iscritti fin da bambini in un club religioso: trovarsi una religione imposta, e essere obbligati in vari modi (inclusa la violenza) a stare dentro a quel club. Se qualcuno voleva uscire dal cristianesimo o cambiare tipo di cristianesimo si trovava perseguitato in vari modo e accusato di eresia e capitava anche che venisse arso vivo sul rogo. Oggi, almeno nel nostro tanto vituperato occidente, non è più così: per fortuna si è riusciti a contenere le varie chiese cristiane e togliergli il potere di dare la morte. Certo questo continua a succedere nei paesi islamici dove esistono leggi che condannano a pene detentive o addirittura a morte che si converte ad un altra religione o si professa ateo. E molti casi di cronaca ci parlano di persone processate, condannate e uccise. Ma io ho fede che anche lì come da noi un po' alla volta si affermerà il diritto di ogni persona a manifestare se stessa e le sue idee spirituali liberamente e in alcuni paesi dei passi avanti sono già stati fatti.

DEMOCRAZIA: Molti si lamentano che "votare non serve a nulla" che intanto "loro fanno ciò che gli pare" e "son tutti corrotti uguali". Certo era meglio com'era in passato quanto al potere c'era il duce o quando a governare c'era il re. Meglio avere un papa che ci governa o un imperatore, un sultano o un califfo (che oggi è tornato di moda) con potere assoluto. Io penso che per dirla con Churchill:
" la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora "
E se poi qualcuno dice che chi c'è al potere oggi è peggio di quello che c'era ieri beh io non li ascolto neanche e li lascio blaterare le loro insulse stupidaggini. E se mai penso a come difendere e migliorare ciò che abbiamo.

FAME NEL MONDO: Nel mondo c'è la fame!!! C'è gente che si sveglia la mattina e scopre che nel mondo c'è la fame!!! Va su facebook condivide un link contro l'occidente affamatore e poi va a pranzo a riempirsi la pancia. La realtà è che la fame c'è sempre stata nel mondo ma in passato era peggio di oggi. In passato arrivavano le carestie e la gente moriva di fame: era così da sempre era così ovunque. Oggi invece in molti parti del mondo la fame è stata debellata e in altre viene contenuta. Questo ha causato un aumento della popolazione mondiale che sale rapidamente ed è arrivata a superare i sette miliardi. Se mai è di questo che si deve parlare perché nessuna popolazione può crescere per sempre e abbiamo bisogno di trovare un equilibrio.

LA CRISI!!!: Quando è arrivata la crisi tanti piccoli principini si sono svegliati e si sono incazzati: un mio alunno un giorno mi ha parlato di suo zio che aveva preso a rate un SUV da 60.000 € e ora con l'aumento di bollo e benzina e la crisi non riusciva più a pagare le rate: cazzo che problema!!! Certo che c'è la crisi perché le crisi arrivano: è sempre stato così e sarà sempre così e queste crisi colpiscono le fasce deboli. Ma quando arrivò la crisi del 29 anche se c'era il duce al governo la crisi fu molto peggio: la produzione agricola dell'Italia scese di un terzo! Quella si che è stata una crisi. Ora, oggi, una popolazione seria con la crisi penserebbe a tirare un po' la cinghia e a comprare SUV solo da 30.000 € e magari evitare un crociera e occuparsi di chi non ce la fa; mica stare qui solo a piangersi addosso e incazzarsi col governo perché c'è la crisi.

SCIENZA: Qualche secolo fa per risolvere le questioni scientifiche si andava a leggere un vecchio libri di miti: al lavoro di Copernico, Galileo, Newton si preferiva contrapporre qualche versetto della bibbia: spegnere il cervello e la propria mente per un unico libro. E se qualcuno dissentiva ecco che si interveniva con la violenza: con il carcere e con le esecuzioni. Oggi per fortuna non è più così e le persone che pretendono che la verità stia nella bibbia o nel corano non sono più così dominanti nella società. E la conoscenza e la scienza progrediscono fino ad arrivare a mostrarci le immagini di Plutone: che poi avvicina molto più questo a Dio (contemplare la sua opera) che rimbambirsi studiando a memoria vecchi libri.

OMOSESSUALITA': C'è davvero bisogno di scrivere qualcosa? Chi ha visto il film su Turing uscito l'anno scorso avrà capito che voleva dire essere omosessuale negli anni cinquanta: condanna alla castrazione chimica: farmaci da prendere tutti i giorni. E prima ancora era ancora peggio: carceri e condanne a morte! Oggi gli omosessuali si sposano nelle chiese protestanti e nei comuni di buona parte di Europa e Nord America, possono fare i soldati e dichiarare la loro sessualità. Certo c'è molto da fare ma sempre meglio del passato in cui si nascondevano o di tutte quelle nazioni in cui essere omosessuali è una colpa a volte punita con la morte (si succede ancora).

DONNE: "Per lui è meglio" questo è ciò che dicevano le madri quando veniva al mondo un maschietto rispetto a femminuccia perché in tal caso "era peggio". Del resto non era neanche chiaro se avessero l'anima oppure no. Una volta non potevano studiare, non potevano fare il medico, non potevano votare e molte altre cosette e se venivano stuprate era per colpa del loro abbigliamento. Oggi è tutto a posto? Beh, no ma mi pare che sia molto meglio anche per loro.

DISABILI: Gli spartani li buttavano giù da una rupe. Nella nostra Italia quello che si faceva era di tenerli in casa e non farli uscire perché ci si vergognava, oppure di recluderli in "istituti" come i vari Cottolenghi. Oggi io me li ritrovo a scuola con degli assistenti o degli insegnati di sostegno: non ricordo che ci fossero disabili nella scuola che ho frequentato io. C'è da migliorare? Si, e molto; ma per prima cosa si riconosca ciò che è migliorato.



Si potrebbero fare altri esempi ma finisco qui. Per cui per concludere a me non sembra che vada tutto peggio: molte cose sono migliorate un po' alla volta e come specie umana sappiamo crescere. Certo abbiamo ancora molta strada da fare, ma per fare ciò abbiamo bisogno di guardare al passato e al presente in un modo oggettivo, riconoscendo ciò che è migliorato e ciò che è peggiorato, credendo e operando affinchè il mondo migliori. Meglio non perdere tempo ad ascoltare chi si è arreso e si lamenta e basta e vede tutto nero: non lasciamo che queste persone ci trascinino nel loro inferno personale. Anche perché se si opera il bene sul serio e si ottengono dei miglioramenti il cosmo ci restituisce il bene fatto e dentro il nostro essere si sente quella bella sensazione che si chiama felicità.











martedì 15 settembre 2015

Per una spiritualità libera da violenze.


Trascrivo qua la famosa lettera di abiura di Galileo Galilei:

"Io Galileo, fìg.lo del q. Vinc.o Galileo di Fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Emin.mi e Rev.mi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l'eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la S.a Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma perché da questo S. Off.o, per aver io, dopo d'essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere ne insegnare in qualsivoglia modo, ne in voce ne in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo e imobile e che la terra non sia centro e che si muova; Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze V.re e d'ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non fìnta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più ne asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d'eresia lo denonziarò a questo S. Offizio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.

Giuro anco e prometto d'adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S. Off.o imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate.

Così Dio m'aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani.

Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633."

Galileo all'età di 70 venne trascinato in una chiesa, costretto a inginocchiarsi, a mettere una mano su un vangelo davanti a "emminentissimi e reverendissimi" cardinali e a giurare il falso: che tutto il lavoro della sua vita fosse cosa che non credeva vera. Se fossi ateo mi arrabbierei moltissimo ma da credente in Dio quello che è successo è qualcosa che mi fa pensare: come è potuto accadere tutto ciò?

I templi dovrebbero essere luoghi in cui si va con gioia per sentirsi vicini a Dio, per poter condividere la propria fede con gli altri, per poter cercare la conoscenza e la verità. Luoghi in cui essere sereni e felici: in cui poter essere se stessi. Luoghi in cui guardarsi dentro per migliorarsi e crescere e dove rafforzarsi per affrontare la vita... Come è possibile che diventino dei luoghi dove commettere delle violenze? Come è possibile che cadano in mano a dei violenti? Gente che è lontana da Dio e dalla conoscenza, gente che dentro ha un inferno: gente che soffre e si aggrappa a un libro.

Provo grande pena per quei cardinali, ovvero i chierici più importati del cattolicesimo, che ritenevano la loro missione "divina" esercitare la violenza.

Ora piacerebbe pensare che quello che è successo è solo un episodio del passato, certo c'è stato Galileo e prima di lui Giordano Bruno arso vivo sul rogo... ma purtroppo non è così, nella storia esiste una lunga sequenza di grandi intellettuali perseguitati dai preti di varie religioni e ce ne sono molti di perseguitati anche oggi come il famoso blogger Raif Badawi condannato a dieci anni di galera e a 1000 frustate per aver espresso delle opinioni sul suo blog. Ora Badawi il 9 gennaio 2015 è stato preso dalla prigione e portato fuori da una moschea e colpito con 50 frustate: il tempio continua ad essere il luogo dove esercitare la violenza. Ancora una volta religiosi lontani da Dio e immersi nella loro miseria umana esercitano violenza su chi è migliore di loro.



Tutto questo mi fa molto  pensare e mi viene in mente un' immagine: penso ai templi cristiani o mussulmani e li vedo come dei grandi scatoloni in cui al loro centro c'è un unico libro e per il resto un vuoto immenso. Come se fosse davvero possibile mettere tutta la conoscenza in un libro. Poi questi libri sono solo dei vecchi testi di miti e leggende. Ora io quei libri me li sono letti, in alcune parti erano interessanti e capaci di elevare spiritualmente, in altre erano pieni di cavolate e in altre ancora di pessimi insegnamenti che insegnavano a odiare e a giustificare la violenza.

E poi tutt' attorno a questi testi degli uomini spaventati e incapaci di avere fede in loro stessi e nella loro capacità di raggiungere la verità che si affidano a questi chierici criminali che come gli imbonitori delle televendite pensano solo ad avere il loro posto al sole e a eliminare la concorrenza. Ed ecco che la violenza nei confronti di chi sa pensare di chi ha il coraggio di dire la verità e di cercarla diventa una necessità.

Io nella mia mente vedo dei templi che non siamo scatoloni vuoti ma che siano pieni di libri di tutti i tipi, in cui non si legga sempre lo stesso libro in modo ossessivo ma in cui se ne leggano tanti. In cui oltre ai libri si abbia la forza di ascoltare le verità delle persone in carne e ossa li presenti, in cui ognuno che ha da dire qualcosa possa parlare. Luoghi in cui sia possibile anche essere in disaccordo e avere opinioni diverse nella certezza che la verità prima o poi emerga. Templi in cui la violenza fisica sia bandita e in cui ogni persona possa esprimersi in assoluta sicurezza. E ho fede che un giorno sarà così e voglio darmi da fare per realizzare questa visione.


lunedì 7 settembre 2015

L'ordine nell'universo: la mano di Dio.

Quando si pensa a qualcosa di soprannaturale o di magico viene in mente la fata di Cenerentola o Harry Potter che danno colpi di bacchette e fanno avvenire degli eventi che nel nostro universo non sono mai accaduti. Nel nostro universo le zucche non diventano carrozze e nessuno può far lievitare un masso; ma se ciò accadesse frequentemente nessuno di noi lo vedrebbe come qualcosa di straordinario: sarebbe la normalità e dunque nulla di magico.

Così se si solleva un sasso e lo si lascia andare esso cadrà a terra (evento normale e non "magico"): ma come facciamo a sapere che cadrà? Semplice; è una cosa che abbiamo visto tutti accadere molte volte e per quanto ne sappiamo tutti gli esseri umani hanno sempre visto accadere. E poi i libri di fisica dicono che succede così. Non solo i sassi cadono ma lo fanno tutti nello stesso modo: partono più piano e poi accelerano e seguendo delle traiettorie ben definite da precise leggi matematiche.

Tutto l'universo è soggetto a un preciso ordine a delle precise leggi che valgono ovunque e sono immutabili nel tempo, la materia è composta da poche tipologie di particelle tutte uguali tra loro: i protoni sono tutti identici, così gli elettroni, gli atomi di idrogeno e le molecole d'acqua: ogni molecola d'acqua è uguale a tutte le altre e questo vale per i miliardi di miliardi di miliardi di miliardi e chissà quante ce ne sono sul nostro pianeta e nel resto dell'universo.

Ora l'esistenza di queste leggi e di questo ordine e di questi minuscoli oggetti tutti uguali a me appare come qualcosa di estremamente magico e incomprensibile anche perché non possiamo dire nulla sul perché le cose siano così, non conosciamo la ragione per cui esistono tali regole: tutti i protoni si respingono tra loro e si attraggono con gli elettroni sempre allo stesso modo secondo la stessa legge; la massa del protone è 1836 quella dell'elettrone, da dove esce questo numero? Nessuno lo sa è così e basta e ha sempre lo stesso valore e ha sempre avuto lo stesso valore. Dall'esistenza di questi oggetti e di questo ordine scaturisce il mondo così com'è. Io, tale mondo, lo ammiro ogni giorno pieno di meraviglia. Tutto bellissimo e magico e l'unica ragione per cui ci appare "normale" è che ogni giorno gli eventi seguono sempre le stesse "magiche" leggi.

Del fatto che il mondo è miracoloso ne scriveva Einstein in una lettera a Maurice Slovine:


«Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo come a un miracolo o a un eterno mistero?A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all'ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall'uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli».


Ora se pensiamo a Dio come all'intelligenza regolatrice ecco che possiamo subito cominciare, non dico a comprendere, ma a farci un idea su di lui: se di un artista osservo le sue opere potrò farmi un idea sull'artista stesso: se osservo i quadri di Dalì penserò a una persona estremamente fantasiosa che ama stupire il mondo. Per cui studiando il cosmo e le leggi che lo governano significa contemplare l'opera di Dio ed è un modo per conoscere Dio stesso.

Quando da giovane studiavo fisica per me lo studiare era un esperienza mistica: un modo per poter osservare il pensiero di Dio, il primo modo in cui ho cominciato a sentirmi vicino al cosmo e sentire quel contatto che invano avevo cercato nella Bibbia ma che col tempo mi appariva sempre più come un libro scritto da uomini pieno di stupidate e con pochi spunti interessanti. Per me lo studiare fisica è stato l'inizio del mio percorso spirituale alla ricerca della conoscenza e della verità.

lunedì 31 agosto 2015

E se la persona sbagliata fosse quella giusta?

Su facebook trovo un post in cui vengono presentate le "quattro leggi della spiritualità", le avevo già sentite in varie forme e mi piacciono molto. Così ho deciso di fare quattro post su ognuna di queste leggi. Cominciando dalla prima:

"La persona che arriva è la persona giusta", cioè nessuno entra nella nostra vita per caso, tutte le persone intorno a noi, tutte quelle che interagiscono con noi, sono lì per un motivo, per farci imparare e progredire in ogni situazione.

Fare un affermazione del genere è molto pesante e sottintende l'idea che nel nostro universo esista una qualche regia di natura soprannaturale che "gestisce" le esistenze di ognuno di noi. Una sorta di Dio che interviene nelle nostre faccende che non se ne sta semplicemente in cielo, che non manda semplicemente dei messaggeri. Inoltre sottintende che la nostra vita ha un "senso" che abbiamo dei compiti da svolgere e che c'è chi si "occupa di noi". Io penso che le cose stiano così.

Ma vediamo di analizzare un po' più nel dettaglio questa prima legge: "TUTTE le persone intorno a noi sono li per un motivo"; TUTTE????
Ogni legge da imparare serve a poco se non la si applica alla realtà: e nella realtà quello che accade è che spesso ci si trova ad avere a che fare con persone che vorremmo che sparissero dalla faccia della Terra. Pensate tutti a una persona che proprio non potete sopportare: al vicino che fa rumore, alla parente che spettegola, al capo che tiranneggia in modo ingiusto, al dipendente che non fa mai quello che gli dite, al professore imbecille che ce l'ha con voi, allo studente casinista che non vi lascia spiegare: pensate un attimo alla persona che in assoluto vi sta più sul culo.
Quello  importante è soprattutto l' emozione sgradevole e negativa che tale persona ci suscita: pensate a visualizzare tale emozione dentro il vostro corpo e percepire dove si genera e pensate per un attimo che la legge scritta sopra sia vera sul serio: allora la persona sgradevole che il cosmo vi fa incontrare è li per un MOTIVO. Cazzo: non lo si può più mandare al diavolo!!!

Fantozzi a una riunione di condominio.

Per quanto possa sembrare assurdo queste persone che odiamo con forza sono proprio quelle che ci possono più far progredire e far migliorare. Se noi accettiamo loro e accettiamo questo fatto dentro di noi avviene un cambiamento che porta fuori delle emozioni molto forti e quando queste emozioni hanno fatto il loro lavoro ecco che ci ritroviamo cambiati.

Certo non è facile fare un percorso di questo genere ma è possibile e alla portata di tutti noi. Ma la cosa che ritengo essere più difficile non è tanto affrontare le emozioni negative che sono li per uscire ma affrontare il mutamento di noi stessi che queste comportano.

Faccio un esempio: io, che nella vita faccio l'insegnate; il mio secondo anno da prof mi ritrovai ad avere a che fare con un preside che per me era il peggio del peggio, e io ero la stessa cosa per lui. Ricordo che un giorno quel preside venne da me durante una lezione e mi portò in uno sgabuzzino e mi fece una lunga predica che nella sua mente era un invito, anzi un ordine, a cambiare mestiere. Io quel giorno ascoltai il suo discorso e gli diedi retta e non cambiai mestiere ma feci tesoro dei suoi insegnamenti e in un certo senso lui mi "licenziò" da quello che ero e mi fece diventare un professore differente. Certo non fu facile e le emozioni che mi suscitò mi passarono da parte a parte e per alcuni giorni mi portarono a una forte tensione. Ma mi ritrovai ad essere un professore migliore e questo mi rese un po' più felice. Per cui ringrazio il cosmo di avermi mandato quell'uomo e penso che anch'io allo stesso modo sono stato per lui una lezione di vita.

domenica 23 agosto 2015

L'emozione spirituale.

Se c'è una costante certa nell'umanità è il bisogno di avere un tempio, di un rito, di una preghiera di un falò notturno attorno a cui mettersi a danzare alla luna. E' di avere un luogo dove entrare in contatto in qualche modo con un dio, una dea, uno spirito, un' energia, o un qualcosa che non si riesce tanto bene a definire ma che una qualche sorta di voce dentro di sé ti porta a cercare. Certo non per tutti è così, c'è gente a cui non importa e va bene così, ma per molti lo è.



Alla maggior parte dei credenti, o fedeli, o adepti, o quello che sono, non importa neanche molto quale religione o cultura seguire; quello che fanno è di restare dentro al sistema che gli è stato insegnato da bambini. Così se nascono cristiani, restano cristiani se nascono buddisti restano buddisti ecc... Del resto la maggior parte delle persone segue una religione che in fondo non conosce con dei libri sacri scritti in qualche astrusa lingua antica che neanche comprende.

C'è dunque un emozione che ci "porta verso Dio" che ci porta a porci delle domande e a trovare delle risposta che ci porta a ritenere che c'è qualcosa di più di questo mondo in cui viviamo e che i nostri sensi ci presentano. Sentiamo questo bisogno e non capiamo. Per una cultura cosiddetta "razionalista" il fatto di provare tale emozione viene visto come una debolezza o come un "errore di sistema" del nostro cervello, qualcosa da estirpare dalla nostra mente assieme a tante storie e leggende che parlano del soprannaturale: tutto viene dalla paura della morte o di un mondo che non controlliamo e non capiamo. Però quello che non si capisce è perché dobbiamo avere una tale emozione dentro di noi: da dove viene? E perché viviamo in balia di queste emozioni?

Se pensiamo a noi stessi come a degli organismi che hanno l'unica funzione di trasmettere i nostri geni, non vedo ragione per cui debba esistere questa emozione: in fondo dovremmo avere come unico scopo quello di sopravvivere e riprodurci ed essere contenti così. Ma le cose stanno diversamente: abbiamo una forte "sete di Dio" un "bisogno di soprannaturale". Per cui dico io: forse tale emozione è già essa un fatto "soprannaturale"?

In ogni caso se c'è una cosa di cui sono certo è la grande importanza delle nostre emozioni in genere e del fatto che esse mai siano "sbagliate" o "inutili" o "dannose" o peggio "irrazionali". Le nostre emozioni sono loro a guidarci e sono loro il modo in cui il mondo soprannaturale che è intorno a noi entra in contatto col nostro intimo io, con noi stessi, al fine di guidarci per il meglio. La nostra emozione che ci spinge verso un qualche tipo di Dio è una sorta di indicatore che ci mostra la strada da seguire per arrivare ad acquisire conoscenza, consapevolezza e crescita spirituale.

Io sono così: un credente che sente dentro di sé questa emozione, ma anche un credente "esigente" a cui non basta seguire pedissequamente un culto qualsiasi ma che si pone delle domande, che cerca delle risposte che poi trova anche delle risposte. Questo blog l'ho creato per questa mia esigenza di avere un tempio in cui poter esprimere i miei pensieri e il mio credo, un tempio in cui non si ripetano in modo meccanico sempre le stesse frasi in cui non si legga sempre lo stesso libro perché in questi posti la "sete di Dio" non può far altro che morire affogata dalla noia e dalle assurdità. Il tutto nella convinzione che quest'epoca assurda finirà e la gente un po' alla volta si riappoprierà della sua spiritualità e i templi diverranno luoghi liberi dove ognuno possa esprimere se stesso, la propria verità e il proprio piacere di vivere in questo mondo meraviglioso.




lunedì 17 agosto 2015

A proposito di Dio.

Ma Dio esiste o no? Boh! Per gli atei la risposta è semplice ed è no, ma questo blog nasce per sostenere che Dio esiste e prima di mettersi a discutere se esiste o no bisogna chiarire che cosa si intende con Dio.
Infatti a me sembra che persone diverse abbiano idee diverse su Dio e quasi sempre chi sostiene che esiste non si preoccupa mai molto di dire che cosa intende per ciò che chiama Dio, ma si da solo un gran da fare per dire che esiste.

Partiamo dal termine "Dio" la prima cosa da dire è che tale parola non è ebraica e non viene dal cristianesimo ma è una parola che deriva dal latino, da Wikipedia:

"Nelle lingue di origine latina come l'italiano (Dio), il francese (Dieu) e lo spagnolo (Dios), il termine deriva dal latino Deus (a sua volta collegato ai termini, sempre latini, di divus, "splendente", e dies, "giorno") proveniente dal termine indoeuropeo ricostruito *deiwos. Il termine "Dio" è connesso quindi con la radice indoeuropea: *div/*dev/*diu/*dei, che ha il valore di "luminoso, splendente, brillante, accecante", collegata ad analogo significato con il sanscrito dyáuh. Allo stesso modo si confronti il greco δῖος e il genitivo di Ζεύς [Zeus] è Διός [Diòs], il sanscrito deva, l'aggettivo latino divus, l'ittita šiu."

per cui dire che si crede in Dio è come dire che si crede in Zeus o in Siu!

Dunque ma Dio che ha fatto e che cosa fa? Per prima cosa crea l'universo e stabilisce le regole che esso deve seguire, moltissimi popoli hanno miti in cui raccontano la creazione del cosmo e parlano di un Dio o una Dea a cui danno nomi diversi.
Tutti questi racconti in passato erano creduti veri letteralmente: ad esempio si immaginava un Dio che in sei giorni crea il cosmo e poi il settimo giorno si riposa. Peccato che tutti questi racconti si siano rivelati delle storielle fantasiose per nulla attinenti con la realtà.

Ma se Dio (o gli Dei) se ne stessero in cielo a farsi i fatti loro a noi che ci dovrebbe importare? Il fatto è che questi parlano agli uomini in continuazione (soprattutto in passato). Presso gli ebrei c'erano i profeti a parlare per conto del dio locale ovvero il famoso YHWH (Yahweh). Per i Greci gli Dei prendevano direttamente possesso di un corpo umano e attraverso questo parlavano (erano dunque gli indemoniati a darci la parola di Dio) come la famosa Pizia che dal tempio di Delfi dava i suoi oracoli che erano parola di Apollo. Per i cristiani Dio stesso si fa uomo e parla direttamente agli uomini: Gesù il cristo. Per i mussulmani è il profeta Mohammed a ricevere la il corano da un arcangelo che lo porta per conto di Allah...
Però oggi se uno si arrischia a dire che sente la voce di Dio nella sua testa finisce in ospedale psichiatrico!
Poi Dio (o gli Dei) comunicano in vari modi dandoci dei segni: un evento particolare, una macchia su un muro, un aggeggio che si rompe o riprende a funzionare ecc...
Oltre a comunicare Dio interviene nella vita degli uomini in vari modi: manda terremoti, fa piovere, provoca delle malattie o fa guarire da altre malattie; decide le battaglie dando coraggio ai suoi preferiti o impaurendo gli altri. Poi magari interviene nella vita delle persone o direttamente o attraverso dei santi indirizzandole come vuole lui. Per alcuni sarebbe lui a pianificare tutta la nostra vita oppure ci lascia scegliere come vivere.

Infine Dio ci darebbe delle regole di condotta su come vivere: su cosa mangiare, su che fare alla domenica, su come comportarci in una transazione finanziaria, di dice anche il mondo in cui dobbiamo pregarlo per far si che lui realizzi i nostri desideri. E poi è li pronto a giudicarci per tutto quello che facciamo e se non gli andiamo bene ci butta nell'inferno dopo che siamo morti.


Insomma a me sembra che su questa idea dell'esistenza di un Dio si sia creata una gran confusione nei secoli e questo perché su tale argomento non è mai stato possibile discutere in quanto tra ogni popolo i sostenitori di una particolare idea di Dio si sono imposti con la violenza occupando e imponendo una particolare visione. Così sono nate varie religioni tutte di solito rette da storielle poco verosimili e tutte incapaci di modificare la loro presunta verità ma spesso pronti a difenderla con la violenza. A costoro si contrappongono gli atei e i materialisti a che hanno gioco facile a criticare gli aspetti più ridicoli delle religioni per poi poter sostenere la loro particolare visione del cosmo.

Io però da anni ho elaborato una visione diversa del cosmo: in tale visione Dio esiste e interviene nel mondo e nelle nostre vite, però tale Dio è da scoprire pian piano attraverso lo studio ma anche attraverso la riflessione utilizzando quel meraviglioso strumento che è la ragione che ci permette di mettere a fuoco pian piano e sempre meglio la realtà del mondo in cui viviamo. E per fare questo per prima cosa si deve avere la forza intellettuale di analizzare in modo critico la religione in cui ci è toccato di nascere in modo da assorbire ciò che è di vero e liberandosi di ciò che è falso e storiella: per cui io penso che Dio esista ma non per questo mi metto a credere che ha creato il mondo 6.000 anni fa in sei giorni, che ha mandato un diluvio universale o un figlio capace di camminare sulle acque e di moltiplicare i pani e i pesci.

Un po' alla volta voglio scrivere qua su questo blog tutte le mie idee; sebbene io sia spesso critico con le religioni io le vedo come una manifestazione del divino in quanto ognuno di noi ha dentro di sè, spesso nell'inconscio, delle verità e delle conoscenze a cui cerca di dare forma finendo così per creare le varie religioni che si basano sull'idea potente dell'esistenza di un' intelligenza nel cosmo in cui viviamo un'intelligenza che interviene e persegue degli scopi dando senso alla nostra vita.









martedì 11 agosto 2015

Infanzia cattolica.



Come tutti al mio paese anche a me è toccato di essere inserito tra i cattolici. Così mi portavano in chiesa dove io mi annoiavo a morte e stavo malissimo passando tutto quel tempo immerso nella ripetitività della messa. Così, per sopravvivere, mi estraniavo e fantasticavo pensando a tutt'altro in attesa di poter far qualcosa all'agoniato gesto di pace. E già li nascevano i primi sensi di colpa per non stare attento, come se io non andassi bene così com'ero.
La cosa che trovo più brutta del cristianesimo è questa idea che ti fissano in testa dicendoti di essere sbagliato, di essere nel peccato originale, di peccare continuamente e di aver bisogno di essere salvato.

E qui arrivano i primo non-sense; vieni da chiedersi che ne è di coloro che sono venuti al mondo prima di Gesù il Cristo. Già perché ti insegano che lui arriva a salvarci ma quelli che sono vissuti prima? E quelli che sono vissuti in America prima dell'arrivo di Colombo e dei missionari spagnoli? Insomma fottuti senza nessuna colpa.

Poi più si va avanti più i non-sense aumentano fino a che non si comincia a diventare atei. Perché la vera trappola del cristianesimo è nello spingerti a fare una scelta tra due opzioni: o sei credente (che poi inconsciamente nella mente diventa un sei cattolico) o sei non credente (ovvero ateo). A parte qualcuno che se ne sta a metà e diventa agnostico per gli altri si finisce dentro alla trappola delle due opzioni; e se ci fossero altre opzioni?

Per me quelli furono anni difficili diviso tra il mio essere che nel suo intimo era un convinto credente e la mia ragione che mi faceva presente tutta l'insensatezza della costruzione cristiana. Ricordo molte delle mie domande: ma se Gesù faceva i miracoli, se i suoi discepoli facevano miracoli perché i preti di oggi non fanno più miracoli?

Così vennero le prime crisi esistenziali e quel senso di vuoto angoscioso che provavo ogni volta che mi ritrovavo in chiesa. A ciò reagii facendo la cosa più razionale che si possa fare: informandomi. Per cui ad appena 17 anni andai in una libreria e mi comprai una bibbia. La cosa era così inusuale che mi venne chiesto se era per studiare e quando dissi di no lessi lo stupore nella gestrice della libreria.

Così mi sono messo a leggermi la bibbia senza nessun prete o pastore, così un po' alla volta mi sono fatte le mie idee e ho cominciato a vedere il cattolicesimo nella giusta ottica: come una tradizione come tutte le altre. E un po' alla volta ho capito che la pretesa dei cristiani di affermare di avere loro la verità in mano, di essere nel giusto immersi in un mondo di gente che è nell'errore è in fondo semplicemente una grande bestemmia contro Dio.

Perché se c'è una cosa di cui sono certo è che la conoscenza di Dio non appartiene a un solo credo e non è così semplice da essere contenuta in un libro: semmai una tradizione può fornire solo qualche pezzetto del grande puzzle della sapienza che però acquista significato solo se messo vicini altri pezzi del puzzle.
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